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APRILE 1969

APRILE 1969

27 Lug 2018
È il 1961 e L’architetto Reima Pietilä sta percorrendo a piedi il terreno su cui dovrà sorgere un nuovo edificio per gli studenti della facoltà di Ingegneria dell'università di Helsinki.
Siamo a Otaniemi e il sopralluogo sarà funzionale per redigere il progetto del concorso cui parteciperà, come sempre, con la moglie Raili.
Il sito dell'area è limitrofo al campus costruito alcuni anni prima da Alvar Aalto. L'edificio in mattoni rossi e marmo con la grande cavea, è l'attore protagonista con cui il costruendo edificio dovrà confrontarsi nel tempo.
Siamo in Finlandia e il luogo dove sorgerà il centro studentesco è un bosco di betulle solido in alcuni punti e paludoso in altri; le felci coprono le rocce attenuando e dissimulandone l’asprezza.
Pietilä osserva con rispetto questo posto ben conscio di vivere in un paese in cui la natura è inesorabilmente considerata cultura e staccarsi da essa è impossibile.
In questo fantastico scenario i coniugi Pietilä, dopo aver vinto il concorso, riuscirono nell’intento di costruire un'architettura senza precedenti, capace di infastidire e di attrarre allo stesso tempo.
Un magnifico gioiello incastonato tra le rocce, integrato nel bosco e mirabilmente calibrato.
A rivederlo oggi, dopo cinquant’anni, possiamo affermare che l'edificio trova magiche consonanze sia con il passato sia con il futuro facendo dialogare Erich Mendelsohn e Frank O.Gehry agli estremi del ventesimo secolo con una sbalorditiva attualità. 
Reima disse: ”Abbiamo costruito un edificio che volge le spalle al ventesimo secolo e guarda avanti verso il decimo”.
Nella sua mente ha un grado zero dell’architettura in cui il linguaggio non possiede più le chiavi della narrazione della forma architettonica, senza temere regressi, compromessi o confronti.
Tra i pochi a individuare la loro emergente forza e la loro scandalosa novità ci sarà sempre l’architetto Bruno Zevi che si ricordò di loro, nel settembre del 1997,  quando aprendo il congresso di Modena sulla paesaggistica e il grado zero dell’architettura, riconobbe l’importanza del lavoro della coppia Finlandese per i temi del suo congresso.
Architetto Arcangelo DI CESARE